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“Vogliamo che una allergia non sia un problema per i nostri clienti”

Dounia Laghzioui iniziò la sua carriera professionale come maestra d’asilo. Tuttavia si rese  conto che aveva bisogno di un ambiente molto più dinamico che non quello di una classe con dei bebè. Fu così che, ai suoi 17 anni, provò a lavorare in cucina per più di un mese ed estese questo periodo test , nella stagione successiva, in un ristorante di Son Bou. Nella sua seconda stagione entrò nella squadra del Royal Son Bou Family Club, da dove iniziò partendo da zero. E dove, a partire da questa stagione, dirige la cucina dell’Hotel.

 

Come è stata la tua carriera all’interno della cucina del Royal Son Bou?

Iniziai come aiutante e poco a poco sono cresciuta nella stessa azienda. L’esperienza che ho potuto acquisire e il lavoro che mi permette di essere sempre attiva, mi hanno temprato durante questi anni. All’inizio di ogni stagione subiamo molta pressione, ma è un qualcosa che mi piace molto perché sono una persona che necessita di essere sempre attiva.

E’ passata dal prendersi cura dei bambini ad una cucina in cui, anche qui, i bambini sono molto importanti.

Evidentemente, stare in un asilo non ha nulla a che vedere con lo stare in un hotel, anche se si tratta della cucina. Mi piacciono molto i bambini, mi sono sempre piaciuti. Però, per il mio carattere, mi piace di più lavorare in un ambiente come la cucina del Royal Son Bou. In ogni caso, il contatto con le bambine ed i bambini qui si ha in un modo diverso e mi piace molto.

Come vive la sfida del dover dirigere lo staff della cucina?

Sicuramente trascorrerò un po’ più del mio tempo davanti ad un computer e meno davanti ai fuochi. Ci sarà molto lavoro alla scrivania, più numeri e molta organizzazione perché tutto vada bene dal punto di vista operativo. Fino ad oggi questo era il mio terreno. Adesso dovrò dedicarmi maggiormente alla parte più teorica che ha la stessa importanza. La cosa buona, dal mio punto di vista, è che sono passata attraverso tutte le tappe all’interno della cucina e perciò conosco, in modo diretto, il lavoro dei compagni di cui ne ho la responsabilità. 

Ci saranno novità nel buffet d quest’anno?

Sono molto favorevole a potenziare la parte del menú dedicata a coprire le necessità delle persone, bambini e bebè con allergie. La passata stagione abbiamo avuto molti  casi di bambini piccoli con problemi allergenici e in un buffet trovano poche alternative. Per questo mi piacerebbe poter offrire più varietà da poter scegliere. Fin’ora si facevano piatti e pappette solo su richiesta ma da quest’anno offriremo più varietà per le famiglie in vacanza, senza che debbano loro cucinare come fanno a casa. Il mio obiettivo è che il percepito sia che, anche se siamo un grande hotel, riusciamo a soddisfare tutte le necessità senza che una allergia diventi un problema né in cucina né al buffet.

Ci sono altre strade nuove che si desidera esplorare in cucina?

Inoltre vogliamo proporre più alternative vegane e vegetariane. Nel buffet sempre abbiamo proposto cibo di ogni tipo, ma occorre riconoscere che è più facile trovare piatti che non sono stati pensati specificatamente per questo tipo di scelta..

Non deve essere facile offrire così tanta varietà in una sola cucina.

La cosa buona che facciamo qui al Royal Son Bou è che cerchiamo di fare uscire dalla cucina la maggior parte dei piatti nel modo più espresso possibile, anche se si tratta di piatti specifici per persone con allergie o scelte vegane e vegetariane. Naturalmente questo ci obbliga a lavorare con più attenzione, perchè le allergie sono una cosa seria. Fino ad oggi siamo stati in grado di soddisfare tutte le richieste che ci sono pervenute. Qualunque persona, sia allergico o no, deve poter avere a sua disposizione più opzioni da scegliere all’interno del buffet.  E questo è ciò che vogliamo ottenere durante questa stagione. Di fatto, quando una famiglia con particolari necessità arriva in hotel, facciamo un colloquio per capire ciò che necessitano, nei casi in cui ci informano che potrebbe esserci qualche difficoltà. Cerchiamo sempre di dare più opzioni e adattarci a ciò che loro già conoscono. 

Ci sono stati casi realmente particolari?

Lo scorso anno hanno abbiamo avuto il caso di una bambina con un’allergia verso i molluschi che, semplicemente sentendone l’odore, poteva già avere una reazione importante. Per puro caso, quando la famiglia arrivò in hotel e ci spiegarono il caso, abbiamo dedicato a loro un tavolo nel ristorante lontano dallo show cooking, in modo tale che il fumo della piastra non le desse alcun fastidio. Sono situazioni che sembrano complicate, ma che dobbiamo cercare di risolvere sempre, considerando che in piena stagione abbiamo circa 900 clienti. La cosa positiva è che così facendo creiamo nuove relazioni con questi clienti, al punto tale che questa stessa bambina, alcune settimane fa, ci inviò una lettera ricordando il dolce che le fu preparato al suo arrivo. Lo sforzo che facciamo ci viene ricompensato quando ricevi questi gesti di ringraziamento.

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